Canone libero: il contratto migliore per chi affitta!
Il contratto di locazione a canone libero è il tipo di accordo tra proprietario e inquilino più diffuso. Nel contratto a canone libero il proprietario può richiedere qualsiasi somma per l’affitto del proprio appartamento, in base all’andamento del mercato e alle caratteristiche della casa stessa.
Il canone libero è la scelta migliore quando si tratta di affittare: garantisce un guadagno più ampio e duraturo nel tempo, grazie alla durata tipica del contratto che vedremo nell’articolo. Se vuoi iniziare a guadagnare da subito pubblica il tuo annuncio su Zappyrent.
Quali immobili affittare con la locazione a canone libero?
La premessa principale è che l’immobile in questione su cui si vuole applicare il canone libero sia ad uso abitativo. L’uso abitativo deve essere comprovato da un certificato di agibilità e dall’APE (attestato di prestazione energetica).
Non tutti gli immobili, comunque, possono essere affittati firmando un contratto a canone libero. Sono infatti esclusi:
- Gli immobili di lusso: di categoria catastale A/1, A/8 e A/9;
- Le case popolari;
- Le case di villeggiatura o ad uso transitorio;
- Gli immobili non abitabili.
Come fare un contratto di affitto a canone libero
La forma del contratto a canone libero deve ovviamente essere scritta per poterlo considerare valido. Altrimenti esso è da ritenersi nullo e si incorrerebbe nella pratica dell’affitto in nero con tutti i rischi fiscali annessi. Fatta questa doverosa premessa, è necessario che nell’accordo scritto siano riportate le seguenti informazioni:
- Le generalità dei contraenti;
- La descrizione della casa;
- Durata e importo;
- Modalità di pagamento;
- Dati catastali.
La caratteristica più importante del canone libero è che i contratti di affitto hanno una durata di quattro anni, rinnovabili per altri quattro. La forma del contratto a canone libero è infatti comunemente chiamata del “4+4” proprio per questo motivo.
Il rinnovo per ulteriori 4 anni alla fine dei primi 8 è automatico e ha diverse modalità:
- Rinnovo espresso: avviene quando una delle due parti esprime l’intenzione di rinnovare almeno 6 mesi prima della scadenza del contratto. La controparte deve poi dare una risposta, positiva o negativa che sia, entro 60 giorni;
- Rinnovo tacito: avviene quando le due parti proseguono nell’accordo contrattuale senza alcuna questione.
Ci sono poi dei motivi particolari che danno la possibilità di godere del diritto di recesso e che possono portare ad una risoluzione anticipata del contratto di locazione, che deve comunque essere comunicata con 6 mesi di anticipo.
Quando scegliere il contratto d’affitto 4+4?
Il contratto d’affitto a canone libero, con la sua forma del 4+4, garantisce diversi vantaggi rispetto all’alternativa esistente, quella del canone concordato.
Innanzitutto, la differenza principale sta nella possibilità di stipulare un contratto di locazione che preveda un canone mensile scelto senza dover fare riferimento a parametri specifici che impongono limiti sull’importo. Questo, come abbiamo visto, vuol dire che sarà il proprietario a scegliere come calcolare il canone d’affitto e proporre liberamente il prezzo, permettendogli così di guadagnare una cifra maggiore rispetto al canone concordato.
Il canone concordato infatti, come da nome, è già prestabilito in base ad una serie di fattori esterni e deve rimanere entro un range di prezzo ben definito. Col canone libero invece il proprietario è libero di richiedere la cifra che più ritiene adatta per l’affitto della propria casa.
Un’altra caratteristica fondamentale è quella della durata: il 4+4, come abbiamo visto, permette di avere un’entrata assicurata per molto tempo – potenzialmente di 8 anni, ulteriormente rinnovabili – rispetto al contratto previsto col canone concordato, che è invece di 3 anni più 2.
Per questo, dopo una serie di attente valutazioni rispetto all’ubicazione della casa e ai potenziali inquilini, si potrà scegliere tra una o l’altra opzione. Affittando con Zappyrent, troverai tantissimi potenziali inquilini, tra cui studenti e lavoratori, tutti referenziati e scelti accuratamente dal nostro servizio di protezione del proprietario.
La registrazione del contratto
Se decidi di optare per il contratto d’affitto a canone libero dovrai necessariamente registrarlo.
Le spese di registrazione del contratto sono calcolate applicando una percentuale al valore del canone previsto. L’imposta di registro, ad esempio, sarà calcolata al 2% del canone annuo.
Le spese da affrontare in fase di registrazione sono poi da suddividere equamente tra le due parti. Proprietario e inquilino dovranno quindi registrare il contratto d’affitto 4+4 e dividere a metà gli oneri dell’imposta di registro.
Oltre all’imposta di registro bisogna pagare l’imposta di bollo, che ammonta a 16 euro ogni 4 facciate del contratto e che è totalmente a carico dell’inquilino.
La tassazione: la cedolare secca applicata al canone libero
Il contratto a canone libero, come quello a canone concordato, può essere stipulato scegliendo di aderire al regime fiscale agevolato della cedolare secca.
La cedolare secca, con la sua aliquota fissa, può rivelarsi una scelta conveniente se non si vuole passare per la “classica” tassazione IRPEF al 23%.
L’aliquota della cedolare secca per quanto riguarda il canone libero e il contratto d’affitto 4+4 è infatti al 21%.
Affittare col canone libero conviene con Zappyrent
In questo articolo abbiamo esaminato tutte le caratteristiche del canone libero e tutti i vantaggi che può offrire in termini di durata del contratto e stabilità delle entrate economiche.
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